COLTIVAZIONE DEL NOCCIOLO


Una volta terminata la messa a dimora delle piante si dovrà avere cura di gestire il terreno e il noccioleto.
Già dal primo anno d'impianto si dovranno effettuare delle lavorazioni di natura e carattere superficiale, essenzialmente delle fresature.
Le operazioni sono principalmente di natura meccanica e poche di tipo manuale.

Di seguito analizziamo gli interventi da effettuare per una corretta gestione del noccioleto:

  • gestione del suolo;
  • potatura;
  • fertilizzazione;
  • irrigazione.

Gestione del suolo

L'inerbimento, spontaneo o controllato, rappresenta una gestione del suolo molto efficace che garantisce diversi effetti positivi:

  • Migliora la struttura del suolo
  • Evita il ruscellamento delle acque impedendo l'erosione del terreno e migliora la penetrazione delle acque piovane
  • Mantiene la fertilità del suolo
L'utilizzo del diserbante è sconsigliato nei primi tre anni dell'impianto e nel caso si volesse utilizzare si consiglia di applicarlo solo lungo i filari. Alcuni trattamenti possono anche avere un'efficacia spollonante. Nell'impiego di erbicidi si consiglia di rispettare le dosi, i tempi di carenza e i periodi di impiego.

Potatura

Gli interventi di potatura riguardano la gestione della chioma del noccioleto e servono principalmente per:

  • mantenere le giuste dimensioni della pianta per aumentare l'efficacia dei trattamenti,
  • eliminare branche, rami e rametti senescenti o con qualche avversità,
  • mantenere una buona areazione della chioma e garantire il passaggio della luce per facilitare la differenziazione gemmaria e contrastare le malattie fungine.
La potatura può essere effettuata manualmente oppure può essere meccanizzata attraverso l'uso di attrezzature specifiche.
Si distinguono vari interventi di potatura che si effettuano a seconda della fase di vita del noccioleto.

  • Potatura di allevamento: da effettuare nella fase iniziale quando si definisce la forma scelta da dare alla pianta (cespuglio, vaso cespugliato ,alberello);
  • Potatura di produzione: da effettuare negli anni di piena produzione del noccioleto;
  • Potatura di ringiovanimento: da effettuare nella fase di senescenza del noccioleto.

Fertilizzazione

Così come la potatura anche la fertilizzazione/concimazione si effettua in maniera differente, seguendo le fasi di vita del noccioleto e viene praticata sia con apporti al suolo che per via fogliare.
La prima concimazione si effettua subito dopo l'impianto con incrementi delle dose di azoto del 20/25% avendo avuto cura, già prima dell'impianto di analizzare il terreno e verificarne le caratteristiche chimiche.

Scopri tutte le fasi della realizzazione di un noccioleto

Molto importante sarà la verifica del contenuto di sostanza organica nel terreno.

Negli anni successivi si applicherà una concimazione detta di produzione o mantenimento.
Le necessità di azoto sono maggiori negli impianti giovani, ma il giusto apporto di azoto è necessario anche nella fase produttiva, mentre il potassio è necessario in tutto il ciclo biologico.
La somministrazione dei concimi andrebbe effettuata per tre quarti in autunno e per il restante quarto in primavera.

Irrigazione

"Il nocciuolo pur rifuggendo dai terreni paludosi vuole trovare nel terreno sufficiente umidità , perciò dove questa manca si ricorre all'irrigazione"
( da Il Nocciuolo, F. Carpentieri )
Una buona irrigazione del noccioleto, fin dal dal primo anno di impianto, è determinante sia per la quantità che per la qualità delle produzioni.
Un impianto adulto ha necessità di poter disporre di 800-1000 mm di acqua ben distribuiti durante l'anno.

Metodi tradizionali quali la sommersione e l'aspersione sono ormai superati sia in termini di efficienza che di sostenibilità.
Da anni l'irrigazione localizzata o a goccia è quella che viene utilizzata dimostrando numerosi effetti positivi primi fra tutti un reale risparmio di acqua e la totale automazione.

Nei nuovi impianti si predilige la subirrigazione, che prevede l'interramento delle ali gocciolanti a diversa profondità a come sempre a diverse distanze dai filari.

Un impianto con irrigazione localizzata permette anche la somministrazione di concimi attraverso la tecnica della fertirrigazione, che prevede la posa di appositi miscelatori.
Impianti di fertirrigazione sono consigliati per terreni pianeggianti e di grande estensione.
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